Osservare la mente

Per chi è abituato a pensare che la realtà sia "là fuori" certamente troverà inutile e magari anche doloroso l'esercizio di osservare la mente, di prendere coscienza dei propri contenuti e delle proprie dinamiche interiori.

 

Se credi che l'unica "vera" realtà sia quella materiale, soffermati a pensare a quante volte il cattivo umore o la rabbia ti ha fatto travisare la realtà, ti ha portato a dire o a fare qualcosa di cui poi ti sei pentito.

 

Noi viviamo in una civiltà che tende  non dare importanza alle cose della mente e dello spirito, anche se le scienze più avanzate, come ad esempio la fisica o le neuroscienze, stanno portando alla luce il fatto che non esiste nessuna realtà esterna, "oggettiva", ma che tutta la nostre esperienza non è che una relazione, un interagire.

 

Osservare la mente significa guardare, conoscere (e riconoscere) questa nostra continua duplice interazione: da una parte con la realtà esterna e dall'altra parte con la nostra voce interiore, con la nostra saggezza, che è la fonte della nostra intuizione spirituale.

A cosa serve osservare la mente?

A volte, nei miei corsi di crescita personale, alcuni partecipanti mi chiedono a cosa serve osservare la propria mente, a cosa serve l'introspezione.

 

La risposta è semplice: la gioia e il dolore sono esperienze della nostra mente e quindi se desideriamo vivere bene, vivere nella gioia piuttosto che nel dolore, dobbiamo imparare a "governare" la nostra mente, a orientarla nella giusta direzione.

 

Questa è l'idea di base della Psicocibernetica: la parola "psicocibernetica" infatti significa "governo della mente".

 

Per poter governare la nostra mente dobbiamo imparare a "vederla", cioè a osservare la mente, le sue dinamiche e i suoi contenuti.

 

La meditazione, nella sua essenza, non è altro che un addestramento ad osservare la mente, a guardare senza farsi alterare, senza giudicare e senza farsi acchiappare dalle emozioni, i contenuti della nostra mente.

 

Noi non possiamo governare qualcosa che noi non riusciamo a vedere; per questo è così importante che tutti noi impariamo ad osservare e poi a orientare la nostra mente.

Spirito, mente  e corpo

L'essere umano è un'entità triplice, composta da spirito, mente e corpo.

 

La mente, in un certo senso, si trova in mezzo, a metà fra lo spirito, che è l'osservatore e il "direttore" della mente, e il corpo, che ci mette in relazione con la realtà fisica, materiale.

 

Questo è il campo dell'azione spirituale: la nostra mente.

 

E' qui che il ricercatore spirituale deve lavorare, per avanzare nel suo percorso di crescita interiore e di libertà.

 

Sviluppare la consapevolezza è il primo stadio, la prima fase di questo percorso interiore e osservare la mente è lo strumento più importante.